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Il 70º della restituzione di Trieste all’Italia: un viaggio nella storia

Il 26 ottobre 1954 segna il giorno della restituzione di Trieste all’Italia.

In quella data, commemorata ogni anno, la città, che dopo la Seconda Guerra Mondiale era stata sotto amministrazione alleata e in seguito parte del Territorio Libero di Trieste (TLT), venne ufficialmente riunita all’Italia.

A distanza di ben settant’anni dall’evento, i triestini commemorano la restituzione di Trieste all’Italia affollando di entusiasmo e sentimento patriottico Piazza Unità d’Italia.

il Piccolo, giornale locale, sceglie Eleonora Toffoli, proprietaria di Starflag, per un suggestivo remake fotografico che ingloba l’intero passaggio di questi sette decenni di identità culturale.

Indice

Come si arriva alla restituzione di Trieste all'Italia

Affacciata sul mare Adriatico, Trieste è un esempio vivente di multiculturalismo, dove le tradizioni italiane, slovene e croate si intrecciano in un mosaico culturale ricco e variegato.

Con un’economia in crescita e una posizione geografica privilegiata che la rende un ponte tra l’Italia e i Balcani, la città offre l’opportunità di discutere le sfide contemporanee legate all’integrazione e alla coesione sociale.

La sua storia continua a ispirare, proprio perché, sotto l’influenza dell’Impero Austro-Ungarico fino alla Prima Guerra Mondiale, Trieste è stata un crocevia di culture diverse.

Con la fine del conflitto, è diventata parte dell’Italia, ma il suo destino è stato messo in discussione durante la Seconda Guerra Mondiale e il successivo periodo di occupazione.

Dopo la guerra, infatti, la città è stata al centro di un contenzioso territoriale che l’ha vista amministrata dagli Alleati e, poi, assegnata alla Jugoslavia.

La situazione si è stabilizzata solo con il Memorandum di Londra del 1954, che l’ha riportata sotto il controllo italiano.

Due donne simbolo della restituzione di Trieste all'Italia

La restituzione di Trieste all’Italia ha messo fine a un lungo periodo di incertezze politiche e ha segnato un passo fondamentale nel processo di stabilizzazione post-bellica, contribuendo a rafforzare i legami tra l’Italia e i paesi vicini e simboleggiando una riunificazione culturale e nazionale.

Il 26 ottobre 1954 ha tracciato ben più che una questione geopolitica.

Si è trattato, piuttosto, di qualcosa che ha fatto leva, con un impatto fortissimo, sul sentimento nazionale italiano e che ha rappresentato una sorta di risarcimento per le perdite territoriali subite durante e dopo la guerra.

Infatti, come si legge proprio sulle pagine de il Piccolo, “L’immagine della 19enne Novella Bessi, figlia di Mario, capo usciere del Gabinetto del Sindaco, mentre sventola il tricolore dal tetto per salutare i soldati italiani è diventata un’icona del 26 ottobre 1954. E non a caso, quella foto scattata da Adriano de Rota è stata scelta anche come immagine-manifesto del programma di iniziative culturali preparato per celebrare il 70esimo del ritorno di Trieste all’Italia.”

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Novella Bessi: l'icona della restituzione di Trieste all'Italia

Il tricolore italiano, sventolato da Bessi il 26 ottobre 1954, rappresenta un momento emblematico e carico di emozione nella storia di Trieste.

Sempre dalle pagine de il Piccolo, lei lo ricorda in questo modo: «È passato tanto tempo, eppure il ricordo è ancora intatto. Del resto, è stato uno dei giorni più belli della mia vita. Irripetibile, di gioia pura, di liberazione dopo un periodo così incerto e tragico (…) Ricordo la tensione che si sentiva la sera prima: c’erano mio papà, il sindaco Gianni Bartoli. Ore di pioggia e di attesa. Poi, finalmente la mattina la tensione si sciolse e ci fu spazio solo per una gioia liberatoria».

Con il suo gesto, non solo patriottico, ma di forte richiamo all’identità nazionale e alla libertà, Bessi ha incarnato l’entusiasmo e l’orgoglio di una comunità in rinascita, vissuta per anni tra dolorose divisioni e desiderosa di riappropriarsi della propria storia e della propria cultura.

Eleonora Toffoli

Il 26 ottobre 2024, il ricordo di del gesto di gioia per la restituzione di Trieste all’Italia è ancora vivo, ed è sempre il Piccolo a farlo riemergere con potenza.

Lo fa attraverso una foto che, di fatto, rappresenta un passaggio di testimone e fa entrare nella storia contemporanea l’imprenditrice Eleonora Toffoli, titolare di Starflag.

Toffoli, trentatreenne che con il suo solare carisma si è fatta spazio nel panorama economico e culturale del tessuto triestino, è immortalata da Francesco Bruni nell’atto di sventolare il tricolore nella stessa posa che fu di Bessi.

Un remake fotografico della restituzione di Trieste all’Italia, quello del Piccolo, che in un solo scatto racchiude settant’anni e apre un varco di riflessione sulla resilienza del popolo triestino, ma anche sull’emancipazione femminile, sul ruolo attivo e paritario delle donne dei giorni nostri, che, come Toffoli, della bandiera fanno anche il loro personale simbolo di capacità e determinazione.

Da Bessi a Toffoli il tricolore continua a sventolare e a tracciare una linea di continuità invisibile che, tra altri settant’anni, si spera, riemergerà tra le mani di una vittoriosa donna del futuro.

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